Laboratori

Ogni percorso di CreaVità si sviluppa attraverso sessioni laboratoriali in cui si gioca, si esplora, si apprende, ci si emoziona e ci si incontra attraverso la scrittura creativa, la musica, la danza, il teatro e l'arte.

Tanto il percorso annuale quanto i percorsi immersivi cominciano sempre con la lettura e la condivisione del Questionario di Proust, che è il nostro modo per presentarci: i partecipanti, presi per mano da Chiara Gamberale e dagli altri autori che animano CreaVità, risponderanno a un questionario delle emozioni e dei sentimenti attraverso i loro film, le loro letture di riferimento, ma anche le immagini, le fantasie, i ricordi, le paure, per conoscersi e cominciare a ritrovarsi. 

Quelle che seguono sono alcune delle attività laboratoriali che compongono, a seconda del formato, i percorsi proposti da CreaVità:

Le voci nelle case
degli altri
Scrittura creativa

Il laboratorio, attraverso esercizi-gioco di scrittura creativa condotti da Chiara Gamberale, mira a stimolare la voce bambina, selvatica, quella più autentica che ognuno ha dentro di sé e che purtroppo, soprattutto in questo momento, rischiamo di non riuscire più ad ascoltare.
È proprio grazie a quella voce, però, che possiamo essere la persona che siamo e determinare il nostro futuro anziché subirlo: dunque ascoltarla è fondamentale. Anche per consentirci di ascoltare pienamente, poi, quella degli altri: nella seconda parte del laboratorio infatti si lavorerà sull’empatia e i partecipanti saranno chiamati a “prestare” la loro voce a personaggi per costruire ritratti, dialoghi, narrazioni.

Quante storie
Lettura creativa


Che sia un grande, imprescindibile classico oppure un romanzo contemporaneo, quella della lettura è un'esperienza personale magica, diversa per ciascun lettore. 
Il laboratorio offre la possibilità di commentare un romanzo insieme a Chiara Gamberale e agli altri autori che animano CreaVità, sottolineando e condividendo le pagine dove, nonostante la distanza nel tempo e nello spazio che ci separa da quelle pagine, ciascuno ha sentito chiamare in causa la sua esistenza personale, le sue contraddizioni, le domande. Nel caso di romanzi contemporanei, i partecipanti vivranno poi l’esperienza di conoscere i loro autori e scambiare con loro emozioni e pensieri.

Liberatorio
Maleducazione artistica

Cogliendo le occasioni offerte da tutti gli strumenti dell'arte visiva, dal disegno alla pittura, Sabina D’Angelosante invita i partecipanti a una vera e propria caccia al tesoro del nostro sentire e dell’immaginare, per scoprire mappe di un’esplorazione senza paura di se stessi e dei propri compagni di avventura, sporgendosi sui confini di ciò che da visivo e silenzioso si può anche provare a dire... Carta, matite e colori saranno essenziali nel doppio senso della parola, fondamentali come oggetti del nostro vocabolario di viaggio, ma anche ridotti al minimo per far sì che non prendano il sopravvento sulle persone: il vero materiale artistico di questo Liberatorio.

Accordi e altri incantesimi
Musica

Il testo di una canzone: cosa si nasconde dietro la scrittura delle parole che poi prendono magicamente vita con la musica. A quali emozioni ci affidiamo, da quali esperienze, ricordi, desideri attingiamo il materiale creativo che occorre per scrivere il testo di una canzone. Lavorando sia individualmente che in piccoli gruppi, accompagnati da Marco Guazzone o da Erica Mou, i partecipanti approderanno alla composizione di una canzone originale.
 L’obiettivo è quello di maturare una nuova consapevolezza di sé, esprimendo la propria sensibilità, usando la voce come strumento di esplorazione e liberazione, oltre che di incontro - di accordo, appunto - con l'altro.

Fare casa
Scrittura creativa

Casa è un luogo dove siamo e ci sentiamo al sicuro, sono pareti amiche, è il benessere e il conforto di trovarsi dove più avvertiamo il contatto con noi stessi. Ma casa è anche un luogo ideale, astratto, dell’anima, una dimensione in cui sentiamo trovi dimora il nucleo più intimo della nostra personalità, quello in cui cessiamo di essere personaggi, e ci autorizziamo a essere “solo” persone. La scrittrice Lisa Ginzburg propone così una riflessione attiva su cosa sia il proprio “fare casa”, e in che senso l’individuarlo possa risultare uno strumento efficace e potente per lo scrivere. 

Scrivere
con il corpo
Danza

Recitare, to play ossia giocare: è questo il primo obiettivo del laboratorio. Recitando si ha infatti l’opportunità di dare voce a tante storie diverse, in cui attore e personaggio si fondono e possono scambiarsi paure, rabbie, gioie, dolori. Viviana Colais e Elettra Mallaby chiederanno dunque ai partecipanti di giocare con loro, per riscoprire insieme il valore che l’immaginazione ha anche e soprattutto nella nostra vita di tutti i giorni. Gli esercizi che proporranno saranno infatti finalizzati a sollecitare e a sviluppare l’empatia, la fiducia in noi stessi e verso l’altro, la voglia di mettersi in gioco e di stare in gruppo, e ad allenare la nostra possibilità di metterci nei panni degli altri. 

Si può fare ritorno al corpo che danza in qualsiasi momento della vita e con la stessa leggerezza dei bambini. Attraverso un gioco in cui non conta come ci si muove ma cosa ci muove, Davide Manico invita i partecipanti a cambiare postura dello sguardo, a sospendere il giudizio, a disarmarsi. Perché si può danzare tutto: il respiro, il giorno, le stagioni, la vita quotidiana, quella interiore. I gesti danzano la nostra storia, e la riscrivono; basta abitarli con consapevolezza, con intensità, con presenza. Il tempo presente è il tempo della danza che ci fa sentire ancor prima di capire, che non trattiene ma libera, fa spazio. Ossa, tendini, pelle e cuore sanno di noi molto più della nostra mente e, in questa nuova storia scritta dal corpo, torneremo radici, gocce, fiamme e pulviscolo.

Millevite
Recitazione